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La corsa e il rischio infortuni

Buongiorno ragazzi, mi chiamo Matteo Bergamino e sono un fisioterapista che vive, lavora e corre a Lanzo Torinese. Ho sempre provato grande curiosità e stupore verso il corpo umano in generale e verso il suo funzionamento. Tutt'ora a volte mi stupisco di come i nostri apparati siano in perfetta armonia l'uno con l'altro e soprattutto di come la mente e le nostre credenze giochino un ruolo cruciale nel corretto funzionamento dell'intero sistema.

Questa mia passione, unita a quella, sempre più grande, per gli sport di endurance, mi ha portato prima a laurearmi in fisioterapia e poi a conseguire il master OMPT (Orthopaedic Manipulative Physical Therapist), una specializzazione riconosciuta a livello internazionale sulla riabilitazione dei disordini muscolo-scheletrici; per intenderci sono specializzato in ciò che riguarda le problematiche inerenti muscoli, tendini, legamenti, ossa ecc. Inoltre, da circa tre anni, mi sto specializzando nella riabilitazione dei disturbi che possono incorrere in quella che è la mia più grande passione: la corsa.

Oltre allo studio individuale delle evidenze scientifiche più recenti sull'argomento, ho seguito alcuni corsi de "La clinica del Running", un'organizzazione formativa di riferimento mondiale per tutto ciò che riguarda la prevenzione e la gestione degli infortuni associati alla corsa.

In questo breve articolo cercherò di fornire qualche spunto per aiutarvi a capire come mai spesso ci si possa infortunare correndo, ma anche e soprattutto per farvi amare e appassionare ancora di più a questo sport. Questo perché se si conoscono, ad esempio, i benefici che può dare uno sport come la corsa, sarà anche molto più semplice rispondere alla domanda che i nostri amici sedentari ci hanno posto almeno una volta nella vita: ma perché corri, cosa c'è di bello nel fare tutta quella fatica?

Perché l'uomo corre?

Vi è mai successo di pensare che il nostro corpo non sia fatto per correre? O che voi stessi in particolare non foste fatti per correre, magari a causa di un dolore improvviso che avete provato alla fine di una sessione di allenamento? È spesso comune infatti pensare ad esempio al nuoto come sport d'eccellenza per limitare gli stress sul corpo e di conseguenza gli infortuni, mentre la corsa è spesso vista come sport potenzialmente pericoloso per le nostre articolazioni e non solo. Ma la corsa, prima dell'avvento delle gare e della prestazione atletica dei nostri giorni, è stata motivo di sopravvivenza per la nostra specie. La nostra anatomia ossea, muscolare e tendinea ci rende perfettamente adatti a questa attività, forse non tanto come velocisti ma sicuramente per quanto riguarda la resistenza. La corsa infatti era una vera e propria tecnica di caccia e permetteva ai nostri antenati di catturare animali più veloci, ma meno resistenti. Se da una parte il nostro corpo è quindi strutturato per poter correre, uno dei nostri limiti più grandi è l'incapacità individuale di sopportare gli stress che la corsa causa sul corpo. Questa capacità va infatti costruita da ognuno di noi nel tempo, e sta alla base della prevenzione delle problematiche associate alla corsa.

La corsa è un'attività che può essere svolta in qualsiasi periodo dell'anno, semplicemente infilandosi un paio di scarpe e mettendo un piede davanti all'altro. Diversi studi scientifici hanno indagato i potenziali benefici dell'attività fisica costante, in cui la corsa rientra pienamente; tra i benefici riscontrati in questo sport troviamo il miglioramento della qualità del sonno, la diminuzione del rischio d'insorgenza di malattie cardiovascolari (come ictus e infarti del miocardio), tumorali (colon, seno, prostata) o metaboliche (come diabete, obesità ed osteoporosi), miglioramento delle nostre funzioni cognitive, benefici nei livelli di depressione e dell'ansia, riduzione di sintomi legati a patologie come l'artrosi e addirittura dischi intervertebrali più forti. In media l'attività fisica costante può ridurre il rischio di mortalità per tutte le cause del 27%. Quindi la domanda che dovrebbe sorgere spontanea è: perché non dovrei correre?

Rischio di infortuni legati alla corsa

Una possibile risposta alla domanda precedente potrebbe essere: perché correndo si rischiano vari infortuni. E questa affermazione effettivamente trova riscontro anche attraverso la scienza. In media sappiamo che circa il 50% (1 su 2 è una probabilità molto alta) dei runner incorre in un infortunio almeno una volta all'anno e che la maggior parte degli infortuni avviene senza trauma, quindi a causa di sovraccarico. Ma cos'è nello specifico che il più delle volte provoca l'infortunio? Cosa si intende per sovraccarico? Circa l'80% di tutti gli infortuni è associato ad errori nell'allenamento, ovvero l'inserimento di cambiamenti troppo rapidi (troppa velocità, troppe salite, troppe discese, troppi chilometri). Questo è il cosiddetto sovraccarico associato alla corsa, ovvero l'applicare troppo stress ad un determinato tessuto del corpo (muscolo, tendine, osso, cartilagine ecc) oltre la tolleranza del tessuto corporeo stesso. In parole povere per non farci male dobbiamo lasciare il tempo al tessuto corporeo di adattarsi alla nuova velocità, al nuovo numero di chilometri, ecc. Dobbiamo quindi essere il più graduali possibile!

Si pensi ad esempio ad un runner abituato a correre 20 km a settimana a circa 5 min/km, che volendo preparare una maratona inizia di punto in bianco a correrne 40, magari inserendo due allenamenti a settimana a velocità mai sperimentate prima (es. 4 min/km): sono cambiamenti troppo repentini, che possono alzare di molto il rischio di subire un infortunio.
Talvolta però questi cambiamenti possono sembrare impercettibili, ci può sembrare di non aver modificato quasi nulla nel nostro allenamento, oppure possono anche non essere direttamente collegati all'attività fisica. In questo contesto, ad esempio, può rientrare un periodo particolarmente stressante, magari con notti non riposate a causa di preoccupazioni o altro. Questi ultimi sono fattori che possono contribuire al verificarsi di un infortunio, in quanto abbassano la nostra capacità generale di far fronte ad un determinato carico (gli stress che il nostro corpo riceve durante la corsa).
Stress e sonno non riposante possono essere quindi inseriti nel 20% delle cause non imputabili agli errori di allenamento. Altri fattori all'interno di questa percentuale possono essere ad esempio cambiamenti improvvisi nella tipologia di scarpe utilizzate (caratteristiche della scarpa) o della superficie su cui si corre, l'alimentazione non adeguata o ancora scarsa forza muscolare/coordinazione e aspetti legati alla biomeccanica di corsa.

Ma di questo ultimo aspetto parleremo nel prossimo articolo!

Per contatti e info:
matteobergamino


runnerpillar.com, 30 settembre 2022

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