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Ieri sera ho avuto una telefonata con mio fratello. Di quelle telefonate che diventano lunghe e nemmeno te ne accorgi, di quelle che fai solo con amici stretti. Di quelle che "quanto siamo entrambi stressati dal lavoro", di "Sei andato a trovare papà?", di un'amica che non c'è più, e di mio nipote e della sua mentalità da vincente già a 6 anni:
- Papà ma lui la notte dorme?
- Certo.
- Allora mi allenerò anche di notte e diventerò più forte di lui.
E chiudendo il telefono son riuscito a strappargli una promessa: a Milano si rimetterà a correre e andremo a correre assieme.
Come da bambini, su quella spiaggia sarda, l'unico periodo della mia vita in cui lui andava più forte di me.
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