Per info scrivi a info@runnerpillar.com

Continua

 


DALLE MONTAGNE AI DESERTI

Sergio Gallicet
Responsabile SGE20 outdoor & services (www.sge20.com) , dopo diversi anni passati a lavorare nel settore alberghiero si dedica alla gestione e organizzazione di eventi culturali e sportivi.

Grande viaggiatore e sportivo ; esperienze in mtb , corsa ; balisatore professionista , particolare questa professione come è nata?
Anno 2012, durante lo Swiss Iron Trail, 202 km di montagna svizzera, conosco Stefano Marta che lavora all'organizzazione di settimane di Trail Running in alcune zone d'Italia. Comincio così a collaborare con la sua organizzazione e con il team di Patrick Michel, organizzatore di gare in Francia.

Descriviamo , per i profani , in cosa consiste :
Non è banale balisare un percorso, occorre avere una visione d'insieme, essere corridore e tracciatore al tempo stesso ma, soprattutto, evitare di farsi ingannare dalla conoscenza del territorio, ciò che può essere ovvio per me, può non esserlo per niente per qualcun altro.
Bandierine, fettucce e vernice (strettamente temporanea) sono gli utensili del tracciatore.

Ricordiamo fra le tue imprese l'attraversamento in bici del deserto dei Gobi in Mongolia;
Raccontaci qualche aneddoto:

Ti racconto il più bello: un tardo pomeriggio montiamo la tenda (siamo ancora nel Nord, nella tundra) in un prato letteralmente ricoperto di stelle alpine, stupendo. Facciamo cena e, riposandoci in attesa della notte, vediamo all'orizzonte una striscia nera che pare avanzare verso di noi. Dopo mezz'ora circa, quattro cavalieri ci raggiungono e, mentre si fa buio, ci spiegano che a breve una mandria di cavalli allo stato brado (la striscia nera all'orizzonte) arriverà a pascolare nel prato dove abbiamo montato la tenda. Alla luce delle frontali, smontiamo la tenda, rimontiamo in sella, pedaliamo qualche km in direzione Cina e decidiamo di fermarci di nuovo per la notte. C'è un chiarore diffuso e, ormai esperti, decidiamo di rimontare la tenda senza usare le frontali. La mattina dopo veniamo svegliati da un ragazzo mongolo che infila la sua testa nella tenda e ci guarda curioso: con migliaia di chilometri quadrati a disposizione, abbiamo montato la tenda sulla pista sterrata che porta alla sua tenda.

E poi finisher TOR des GEANTS :
Il Tor è il più bel viaggio che ho fatto in montagna, un'esperienza profonda che mi ha posto dinanzi ai limiti che credevo di avere (in realtà, come tutti, ce li ho avevo, nella testa e basta). La ritengo una gara con un carico emozionale elevatissimo, quantomeno per me; ancora ora, quando rivivo il passaggio al Malatrà, le lacrime risalgono solerti e le allucinazioni diventano le compagne delle notti passate a percorrere valli e a risalire montagne. L'arrivo a Courmayeur è qualcosa che resta indelebile nel cuore, che credo non dimenticherò mai.

Quali sono le motivazioni che ti spingono a finire una gara di endurance?
Il fatto di essere nato, cresciuto e il vivere in montagna pensi ti abbia in qualche modo influenzato, aiutato ; cosa ne pensi di vivere in città e del correre sul nero bitume ?

Penso che la motivazione principale derivi da una sorta di apertura, di accettazione di una cosa che non conosci, di una cosa che alimenta la tua curiosità, che tenta di rispondere alla domanda: cosa c'è oltre. Ricorda che quando chiesero al primo salitore dell'Everest perché l'avesse fatto, lui rispose: perché è lì.
Certo, l'essere nato in un piccolo villaggio di montagna mi ha preparato alla fatica, alla verticalità e alle veloci variazioni meteo tipiche della montagna. Così, l'unica preoccupazione che avevo, superando, nel bel mezzo di un temporale con tuoni e fulmini, il Col de la Crosatie, era riferita all'elevato numero di bastoncini in carbonio (noto conduttore) che avevo intorno.
Vivere in città? Dovrebbero pagarmi. Bene .

La formazione per correre meglio e la corsa naturale .
Come è stato il percorso per arrivare alla corsa naturale e poi istruttore, coach, coaching?

Mi chiedevo spesso quali potessero essere le conseguenze di un gesto reiterato per milioni di volte come quello della corsa e come questo potesse influenzare il mio futuro di runner. Mi sono quindi avvicinato a persone che si occupano di corsa Naturale. Ho così scoperto di correre in modo non corretto e ho deciso di modificare (migliorare) il mio schema motorio diventando, nel tempo, un formatore. Ho testato personalmente i vantaggi della corsa efficiente: nelle ultime tre edizioni del Trofeo Monte Chaberton, una Sky Race di 25 km e 2000 D+, ho migliorato i miei tempi di 18 minuti e, soprattutto, le condizioni al mio arrivo.

Se hai piacere di menzionare qualche sponsor tecnico con cui collabori o hai collaborato o collaborerai al fine anche di raccontare l'attività di tester di materiale tecnico (scarpe , zaini ecc)
Al momento utilizzo scarpe TOPO, dopo aver collaborato con ALTRA RUNNING e VIVOBAREFOOT. Con FERRINO ho collaborato, da esterno, allo sviluppo di alcuni zaini e testando l'abbigliamento.

Ma parliamo dei tuoi prossimi progetti
BARDONECCHIA STAZIONE TRAIL
Bardonecchia Stazione Trail è un progetto (pilota) che nasce sulla falsariga delle esperienze simili che si sono sviluppate nell'ultima decade in Francia. Diciamo che è un tipo di servizio al runner che, tranne che nel caso del Running Park sull'Appennino (dove i runners vengono accompagnati da una guida), al momento manca. Una Stazione Trail prevede un certo numero di sentieri (nel nostro caso 11) suddivisi per difficoltà usando i colori verde, rosso e nero, segnalati sul terreno, con una loro corrispondenza elettronica nei formati gpx scaricabili dalla piattaforma web dedicata. Il progetto unisce quindi la disciplina del Trail Running e la sua valenza turistica. Indiscutibile infatti l'aumento dei praticanti che si spostano per trovare altri terreni di gioco, situazioni diverse e stimolanti. Nello sviluppo di questa nuova realtà nasceranno altri servizi quali i Run Hotel che offrono servizi di early breakfast e late checkout, negozi di running e accessori, possibilità di allenamenti a secco in qualche palestra o al Palazzetto dello Sport.

FUERTEVENTURA DESERT RUN
Dopo le esperienze di trail in Sicilia, Toscana , gli stages in valle , sei passato al deserto...
Fuerteventura Desert Run si presenta come un occasione di provare l'esperienza della corsa in ambiente desertico che in Italia non troviamo. Abbiamo scelto l'isola delle Canarie per le sue caratteristiche morfologiche che presentano tre tipologie di deserto racchiuse in una superficie contenuta, il deserto di sabbia Sahariana nella zona di Coralejo, il deserto di pietre e terra rossa come in Marocco nel centro-sud e il deserto di origine vulcanica come in Islanda. Sarà una settimana esperienziale con momenti dedicati ad approfondire la corretta tecnica di corsa e tempo da condividere a tavola o in riva all'Oceano. Il gruppo sarà ospitato in una villa con piscina e con chef e catering dedicato.

Ultimo ma non ultimo l'appuntamento per il terzo anno consecutivo al Sommeiller Express
Sommeiller Express è una gara di corsa in salita per gli amanti dell'alta montagna (partenza dal Rifugio Scarfiotti a 2200 metri circa e arrivo a 3330 mt.) con uno sviluppo di 7 km e 1100 D+. Quest'anno avrà luogo il giorno 11 agosto con partenza alle 10 del mattino.

Non dimentichiamoci che è possibile contattarti per organizzare tour in ebike dove si decide come e quanto faticare !
Winter Fat E-Bike è un'iniziativa dedicata alla pedalata su neve. Le Fat Bike sono quelle biciclette dotate di copertoni molto grossi che permettono di galleggiare un minimo sulla neve (o sulla sabbia). La versione con pedalata assistita permette di faticare meno e godersi così tutta l'escursione, resa già complicata dal fondo instabile. L'idea è di fornire un'alternativa alla fruizione della montagna invernale. Raggiungere, pedalando, un Rifugio in alta montagna e scaldarsi con una bella polenta ha il suo bel perché !

In tutte queste iniziative occorre segnalare il presidio fotografico di Patrizia Roussel...
Un evento outdoor senza foto che ne rafforzino la parte emozionale è un evento monco. In SGE20 Patrizia Roussel (artista, scultrice, videomaker) è colei che gestisce, con la sua sensibilità e con il suo occhio critico proprio questo aspetto. Chi partecipa ai nostri eventi se la trova sui sentieri e nei punti panoramici armata di macchina foto.
Ricordatevi di sorridere !

Grazie Sergio della bella chiacchierata , riporto le info di contatto per chi volesse maggiori dettagli sulle iniziative:
SGE20 di Gallicet Sergio
www.sge20.com
info@sge20.com
+39 3395483333

runnerpillar.com, 03 luglio 2018

Condividi

  

  SCRIVI UN POST...
RUNNERPILLAR TEAM asd - Convocazione Assemblea degli associati

A tutti gli associati RUNNERPILLAR TEAM asd. E' convocata l'Assemblea degli associati. Prima convocazione: 15/12/2023 ore 11, presso Studio R.G., Via...
Leggi runnerpillar.com, 07 dicembre 2023

OVERVIEW SULLE MARATONE MAJOR

La nascita delle "maratone major" è stata il frutto di un grande sforzo e di una grande passione per la corsa. Queste maratone sono nate dall'idea di...
Leggi runnerpillar.com, 23 marzo 2023

Correre una maratona al top, quarta ed ultima parte

Sottotitolo "la bambola di cristallo" Dopo aver attraversato le prime tre fasi di preparazione atletica, con l'idea di correre una maratona al top,...
Leggi runnerpillar.com, 04 novembre 2022

La corsa e il rischio infortuni - Seconda parte

Buongiorno a tutti! Oggi proseguiremo il discorso intrapreso nel precedente articolo sugli aspetti preventivi e gestionali degli infortuni legati alla...
Leggi runnerpillar.com, 22 ottobre 2022

La corsa e il rischio infortuni

Buongiorno ragazzi, mi chiamo Matteo Bergamino e sono un fisioterapista che vive, lavora e corre a Lanzo Torinese. Ho sempre provato grande curiosità...
Leggi runnerpillar.com, 30 settembre 2022

  SCRIVI UN POST...