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Per questa maratona, terza della serie "Belle e impossibili", abbiamo la fortuna di avere un ospite speciale a raccontarcela: Michele Brugnatti, anche lui della grande famiglia Runnerpillar e titolare dell'omonimo sito-blog www.MicheleBrugnatti.com
E adesso non perdiamo tempo "ascoltiamo" l'avventura mozzafiato del nostro eroe.
La maratona della Jungfrau, corsa nella Regione medesima, è una gara montanara, considerata una delle più dure della Svizzera (e del mondo). Sicuramente è la più bella e chiunque l'abbia corsa, ne può dare testimonianza. Da oggi, anche da parte mia.
Dunque, cominciamo.
La partenza ha luogo sulla via principale di Interlaken, a quota 568 m sul livello del mare. Fino a Lauterbrunner, il percorso si alterna fra asfalto e sterrato e la salita è leggera: infatti, questo villaggio è a 802 metri s.l.m. ma è distante circa 20 km dalla partenza. Per tutta la prima parte, i monti fanno da sfondo e si limitano a fare da spettatori. Ma, superata Lauterbrunnen inizia la vera fatica: il percorso s'innalza paurosamente, le strade e gli sterrati "leggeri" sono solo un ricordo, le salite si fanno vertiginose e chi non ha saputo gestire le energie, si ritrova di punto in bianco... a secco. I numerosi punti di ristoro (uno ogni cinque km) non sono certo dei sostituti, sono degli ausili: per poter partecipare a questa gara bisogna essere ben preparati, fisicamente e soprattutto mentalmente. Scoprirete, lettura facendo, il perché.
Fra Lauterbrunnen e Wengen dobbiamo affrontare delle ripide salite, sia su asfalto che su sterrato. Ci sono momenti in cui la pendenza è così ripida, che è impossibile correre. Superata Wengen (paesino davvero grazioso) ci si addentra nei boschi, lungo altri sterrati. Si sale continuamente e sembra di non arrivare mai. La salita è più e meno ripida, ma sempre pesante è. Il colpo di grazia arriva dopo la stazione WIXI: ci aspetta un "breve" tragitto fra radici e totale natura, fino a che arriviamo in cima al percorso dove... leggete leggete... ci aspetta il trail finale. Sì, sì, avete letto bene: un trail. Pietroni enormi e piccoli, se il tempo è brutto diventano scivolosissimi (oltre che instabili), bisogna tenere bene gli occhi aperti perché, basta un passo falso e la gara può essere compromessa. Si consideri che siamo ad oltre 1885 s.l.m, il km 35 è già stato superato e le energie sono sempre minori. Davanti ad ogni temerario corridore, le cime dei monti si mostrano possenti in tutta la loro maestosità. "Osate sfidarci? Arrivare più in alto di noi? Beh, vedremo chi di voi riuscirà, piccoli incoscienti!" sembrano dirci. Davanti a questi giganti, non possiamo che sentirci piccoli: la Natura domina incontrastata, guai andarle contro!
Ed è qui che si vedono i corridori più coraggiosi: un passo alla volta, senza sosta arriviamo ancora più in alto di questi picchi. Vederli più in basso è la più grande delle soddisfazioni, simboleggia tutta la nostra forza e il nostro impegno.
La gara si conclude a Klein Scheidegg, vicino alla stazione dei trenini panoramici. Chiunque la raggiunga, non importa in quanto tempo, è vincitore perché ha percorso da solo oltre 42 km, contando sulle proprie forze fisiche e mentali, e ha anche avuto l'occasione di poter scorgere dei panorami davvero mozzafiato. Oltre 1800 m di dislivello positivo, di cui 1000 concentrati negli ultimi 17 km. Ma ci rendiamo conto?
Grazie Michele, alla prossima avventura, e complimenti per l'impresa!
Mi raccomando se volete conoscere altri suoi racconti non dimenticate l'indirizzo del suo sito-blog: www.MicheleBrugnatti.com
quando: settembre
sito: www.jungfrau-marathon.ch
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