L'Atletica Fantozzi parte alla volta di Bilbao con più voglia di correre che talento. La nostra missione è rimanere vivi. Novelli Fidippide corriamo la metà della sua distanza per annunciare a noi stessi e al mondo chi siamo. Si può dire che non siamo i classici runners fissati coi tempi, competitivi al massimo e attenti alle regole. Vi basti sapere che prima della gara non rinunciamo ai nostri "sali minerali" preferiti, ovvero vino, birra e qualche cibo grasso. La Bilbao Half Marathon è in notturna, si parte alle 20.30, e questo da ancora più risalto ad una città affascinante, con il suo Guggenheim e i suoi ponti illuminati. I saliscendi all'inizio si sentono sulle gambe e forse non è azzeccata l'idea di far correre in contemporanea la 10km (in certe vie la ressa si fa sentire). Per il resto la musica e un tifo che non finisce mai ti gasano molto e cerco di battere il cinque a tutti i numerosissimi bambini che ci spronano lungo il percorso. Già, siamo all'estero, qua tutti tifano tutti, in Italia spesso c'è l'abitudine di tifare solo i top runners e il resto del tempo le strade sono vuote o con gente che si lamenta perché gli hanno chiuso la via sotto casa. Lo stesso vale per i marathon village, purtroppo estero batte Italia 2 a 0. Alla fine il primo dei nostri a piazzarsi è Simo, il nostro campione. Un appassionato di ciclismo che un paio di mesi fa ha deciso di dedicarsi alla corsa e di fare oggi una mezza maratona, senza aver mai fatto gare. Poi arrivo io, esclusa la mezza maratona di montagna a Livigno, è la mia prima mezza e l'emozione è tanta. Elisa mi raggiunge sorridente poco dopo, ha tolto 5 minuti al suo record di Amsterdam. Alby qualche giorno prima della gara aveva qualche dolorino. Quando lo incrocio durante la corsa gli dico "vai Alby!" ma lui scuote la testa, è infortunato. Mentre riprendo a correre penso che non lo vedremo alla fine. In altre situazioni io mi sono ritirato per molto meno. E invece lui ha le palle quadrate e taglia il traguardo zoppicante con la sua maglia di Batman poco dopo Eli. Ne manca uno, il più incerto di tutti. Fabio aveva corso 14km ad agosto, poi solo più qualche allenamento e qui in Spagna pensava di correre la 10Km. Il giorno prima della gara lo convinco a fare la mezza, "con l'intervallo al passo ce la fai" gli dico. Però, passata mezz'ora dall'arrivo di Alby, ancora non si hanno notizie di Fabio. Con gli altri cominciamo a guardarci preoccupati e io mi sento in colpa, ho ucciso uno dei miei migliori amici. E invece è lui l'eroe della serata, arriva al traguardo con crampi e altri acciacchi, ma appena arrivato si svuota una lattina di birra dalla felicità. E chissenefrega se dopo dobbiamo aiutarlo a mettersi i pantaloni, sono quasi più contento per lui che per me.
Già, la mia prima mezza. Se penso che esattamente un anno fa non volevo più correre, non sapevo neanche se sarei mai riuscito a correre per colpa del ginocchio. E invece oggi sono in questa città basca, che rido con i miei amici e la mia fidanzata, con questa splendida medaglia al collo.
PS durante tutto questo, Michele era a farsi gli affari suoi in un locale di Bilbao.
Luca Utzeri, 27 ottobre 2016